AllenaMente

  • 23 Novembre 2018
  • Pasquale Tardino
  • Motivazione
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Allenare la nostra Mente ha uguale valore rispetto all’allenamento Fisico e Tecnico in qualsiasi prestazione sportiva o professionale.

Ecco allora alcuni suggerimenti per acquisire un atteggiamento mentale piu’ sicuro e potenziante.

La nostra mente elabora tutto ciò che accade intorno a noi attraverso i nostri sensi, traducendo tutte le informazioni che ne ricava prevalentemente sottoforma di rappresentazioni interne.

Queste sono configurazioni neuronali che sostituiscono la realtà, fornendo alcune informazioni su di essa e tralasciandone altre: sono, in altri termini, le rappresentazioni del mondo che abbiamo nella nostra mente, la riproduzione interna di ciò che percepiamo all’esterno.

Tali rappresentazioni aiutano il pensiero umano, facilitano il ragionamento e guidano il comportamento e attraverso la presa visione ed il controllo delle nostre emozioni e dei nostri pensieri è possibile influenzare, sia in senso positivo o negativo, potenziante o depotenziante, la nostra chimica corporea.

In tutto questo l’immaginazione e la visualizzazione (cioè la capacità di creare o riprodurre immagini nella nostra mente) svolgono un ruolo predominante perché danno vita a qualunque tipo di rappresentazione interna e non rappresentano una fantasia della mente, bensì una realtà a tutti gli effetti. La nostra realtà.
E’ un meccanismo innato che i nostri centri cerebrali mettono in moto automaticamente e autonomamente in tutte le circostanze della nostra vita.

Tramite la visualizzazione noi interpretiamo continuamente l’ambiente fisico interiorizzandolo sottoforma di pensieri, immagini, proiezioni che costituiscono un sostitutivo dell’ambiente fisico ideale.
Sotto questo aspetto, costituisce una scoperta particolarmente significativa quella secondo cui. più il livello della competizione sportiva o professionale e’ alto, piu’ gli atleti o i managers utilizzano la visualizzazione e l’immaginazione.

Il cervello, infatti non e’ in grado di distinguere un evento reale da uno che e’ stato intensamente immaginato, perche’ in entrambi i casi si attivano le stesse reti neuronali.

Da cio’ si deduce che il “riscaldamento” mentale, prima di una competizione, svolge un ruolo di fondamentale importanza in ogni tipo di performance, poiché esso aziona e prepara sia la nostra mente che il nostro fisico a raggiungere il massimo potenziale.

Inoltre permette, sia di pre-eseguire mentalmente un intenso allenamento (attivando la “volontà istintiva di sopravvivenza”, in modo da evitare un possibile fallimento), sia di ripetere la stessa cosa piu’ volte (in modo da indurci a praticare cio’ che poi diventera’ una vera e propria “abitudine”) creando degli engram (un’ insieme di sinapsi collegate ai ricordi) che, quanto piu’ saranno marcati, tanto piu’ verranno ripercorsi durante la prestazione fisica.

Anche Richard H. Cox, nel suo libro “Sport Psychology”, afferma che: “la pratica mentale, di per se’, e’ piu’ efficace di qualsiasi altra procedura ed in alcune circostanze e’ efficace quanto la pratica sportiva”.

La letteratura e’ ricca di esempi di campioni di football, basket, volley, giocatori di scacchi, di golf, di pianisti, di venditori, ecc. che utilizzano la visualizzazione come strumento per avere successo.

Detto questo gli esercizi di mental training che si possono utilizzare per l’ottimizzazione della prestazione sportiva possono essere molti: uno di questi si basa sul saggiare mentalmente una routine (riscaldamento mentale), in modo da aumentare le interconnessioni fra una cellula nervosa e l’altra e creare sinapsi ancora piu’ intense.

Un buon inizio per cambiare l’ottica del modo in cui percepiamo la “realtà ” potrebbe consistere nel formulare cio’ che desideriamo, dedicando qualche minuto, prima di una performance in modo da incrementare le probabilita’ di successo.
Se, per esempio, il tuo obiettivo e’ un’efficace prestazione, allora fai in modo da creare immagini che ti possano condurre a quello. Se invece, e’ soltanto quello di non “fare brutta figura” in campo, allora immagina quali pensieri possono pilotarti a tale conclusione, cercando di amplificare la tua visione dei benefici che possono derivare da tale pratica.

Ma facciamo un esempio:

Obiettivo: pre-programmare un’ottima performance, aumentando le probabilità che questa avvenga.

1)  Visualizza l’obiettivo di quel giorno.

2)  Immagina lo svolgimento dell’allenamento/gara/azione/gesto etc.

3)  Se avverti sensazioni di competizione, euforia e di sfida (elementi potenzianti) allora prosegui nel seguente modo:

  • cerca di visualizzare meglio che puoi l’immagine… associandoti ad essa (cioè devi essere, sei lì, la stai vivendo)
  • vivacizzane i colori
  • aumentane le dimensioni
  • avvicina il piu’ possibile alla tua visione l’immagine ricorrente
  • crea dei suoni che amplificano le sensazioni di euforia e di sfida che tale immagine produce in te.

Il tutto proprio come se stessi montando un video ????

Al contrario, se nell’immaginare la tua rappresentazione interna avverti sensazioni di sfiducia, dubbio o insofferenza (elementi depotenzianti), allora agisci seguendo il seguente schema:

  • Visualizza l’immagine ricorrente dissociandoti da essa (ti vedi come se ti guardassi dall’esterno, come se vedessi una foto durante la creazione dell’immagine mentale, in modo da sperimentare un senso di distacco e separazione)
  • diminuisci i colori
  • allontanala dalla tua visione
  • diminuisci gradatamente le dimensioni fino ad allontanare sia l’immagine che il relativo fastidio

  Crea poi uno scenario potenziante (un film virtuale che ti motivi)

  • Prova ad immaginarti al massimo dell’esecuzione (si magari attingi dal tuo albun dei ricordi, di quella volta in cui l’hai già fatto, e ottenuto) …
  • Immagina… di sentire, vedere e avvertire le sensazioni che ti crea quel medesimo stato…. concentrati tutto sui gesti più impegnativi che esegui… moltiplica queste sensazioni … caricandoti psicologicamente.
  • Visualizza la prestazione…. in modalità associata (cioè immaginando te stesso che sei lì ed esegui i gesti).
  • Immagina di poter saltare più in alto, schiacciare più forte, tuffarti più rapidamente del normale … caricandoti psicologicamente… respira di pancia mentre lo fai…
  • Immagina di essere messo, in difficoltà dagli avversari e …di essere quasi sconfitto (con tutto il dispiacere, dolore che ciò comporterebbe…)
  • E adesso… attiva la tua rappresentazione interna … di quella volta che ci sei riuscito alla grande… caricandoti psicologicamente…
  • Sii determinato e sicuro di poter fare tutto questo.

. Goditi il punto a terra, l’urlo di gioia, l’abbraccio delle compagne, l’applauso del pubblico, l’orgoglio di TE e vaaiiiii, continuando FACENDO COME SE … QUELLA COSA L’AVESSI già OTTENUTA!

Questo è quello che comunemente viene chiamato Swish cioè una modalità per cambiare le nostre Rappresentazioni Interne del nostro atteggiamento depotenziante.

Quando i sensi corporei ci inviano segnali come sfinimento, limitazione o sofferenza, non dobbiamo fare altro che rietichettarne il significato in modo da continuare a comunicare positivamente con il nostro sistema nervoso.

Nel fare questo possiamo creare una nuova strada mentale, che se ripercorsa potrà far scattare automaticamente l’immagine nuova, generando in tal senso nuove azioni che modificheranno il vecchio “atteggiamento mentale depotenziante“.

Quindi: entra in palestra o nel luogo della prestazione con quelle immagini in mente e agisci con piena convinzione, che i benefici di tale pratica derivino da te, tutto #dipendedate!

All’inizio questo esercizio andra’ ripetuto piu’ volte per una maggiore padronanza (è noioso…ma poichè la RIPETIZIONE è la mamma di tutte le abilità ????), tu prova e prova ancora finch’è non ci riesci… in fondo lo Sport come la Vita… non è per i rinunciatari…e se sei arrivato in fondo a questa lettura…TU NON LO SEI!

 

Buona Competizione e Buona Vita