Il dolore al gomito

Il gomito è il sistema articolare intermedio dell’arto superiore, situato tra braccio e avambraccio.
Come tutte le articolazioni, anche il gomito è soggetto a traumi e sforzi.

La più comune affezione dolorosa è l’epicondilite, nota anche come “gomito del tennista”; si tratta di un’infiammazione che deriva dalla sollecitazione ripetuta dei tendini che consentono ai muscoli di estendere le dita della mano e il polso. Il processo infiammatorio coinvolge, in particolare, l’epicondilo omerale e le strutture tendinee degli estensori (lungo e breve) del carpo. Nell’epicondilite, il dolore interessa la parte esterna del gomito e si accentua quando il paziente cerca di afferrare saldamente un oggetto con la mano o con alcuni movimenti in cui si aggiunge la supinazione o la pronazione forzata (ad esempio, aprendo una bottiglia, girando la maniglia di una porta o sollevando pesi). Il dolore, inoltre, può essere evocato dalla pressione sull’epicondilo.

Quando si avverte dolore alla parte interna dell’avambraccio, invece, potrebbe trattarsi di “gomito del golfista” o epitrocleite. Anche in questo caso, il disturbo riguarda chi compie movimenti ripetitivi, soprattutto di tipo rotatorio (es. usando un cacciavite per avvitare) o sia esposto, per motivi occupazionali, alle sollecitazioni ripetute di un martello pneumatico.

Se il paziente riporta dolore all’avambraccio e formicolio al 4° e 5° dito della mano, potrebbe essere interessato il nervo ulnare, il quale può essere compresso dalla struttura ossea del gomito. Questo disturbo colpisce soprattutto le persone che hanno un gomito valgo (aperto verso l’esterno) oppure che soffrono di traumi o artrite reumatoide.

Il dolore al gomito associato a una certa rigidità, invece, può rappresentare la conseguenza di un’artrosi, processo che si instaura per il progressivo deterioramento delle superfici articolari, limitando il movimento.

Malattie reumatiche, traumi che provocano sanguinamento o depositi di cristalli (come sali di calcio e acido urico), invece, possono essere alla base di un’infiammazione di una borsa sinoviale (struttura che ricopre le sporgenze ossee vicino alle articolazioni). Oltre che per il dolore al gomito, la borsite può essere avvertita come una “pallina” sotto la cute.

Il dolore al gomito, inoltre, può essere provocato da fratture, patologia cervicale (artrosi, ernia ecc.) o della spalla (periartrite scapolo-omerale).

Come si cura una epicondilite?

Generalmente questa patologia, è molto ostica, e il trattamento orale mediante antinfiammatori come Fans, non basta (Al primo dolore, si può assumere un antinfiammatorio, ma non è consigliato l’uso per oltre i 5 giorni, e sempre sotto controllo medico).

Se persiste la sintomatologia dolorosa, va presa in esame il trattamento di fisioterapia per l’epicondilite, il prima possibile, per evitare fenomeni di cronicità, che possono allungare di molto la guarigione.

Per prima cosa, va assolutamente allontanata la causa del dolore (racchetta da tennis, lavoro manuale intenso..ecc ecc) fino al completo superamento del dolore. Evitare Prove varie per testare il livello di infiammazione, in quanto avrebbero solamente come effetto il riacutizzarsi della sintomatologia.

Come secondo rimedio, è consigliata la crioterapia: Borsa del ghiaccio classica, con cubetti, da mettere sulla zona dolorosa per almeno 15 minuti, 3 volte al giorno (non tenete sulla zona per oltre il tempo consigliato, pena ustioni da freddo).

Si può provare a trattare la zona con impacchi serali di crema antinfiammatoria (Voltaren, dicloreum, ecc ecc o creme naturali come arnica). Si mette una quantità di crema senza massaggiarla, e ricoprendo la zona con pellicola trasparente per cibi, e si lascia tutta la notte. Il calore e la non traspirazione aumentano la porosità della pelle, che permette una penetrazione maggiore del farmaco. Non protrarre questa pratica per più di 1 settimana, e interrompere immediatamente in presenza di arrossamenti, o screpolature della pelle.

Durante la giornata, è possibile provare a migliorare il “Sovraccarico” dell’epicondilo, mediante l’uso di un piccolo tutore, che va posizionato subito al di sotto della zona dolente, proprio nell’area molle al tatto. Tale tutore può essere usato anche durante gli allenamenti nel tennis, o durante le sessioni in moto.

 

 

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