La farina bianca non è tossica

  • 13 Gennaio 2020
  • Tonia Schipani
  • Nutrizione
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Ormai è da tempo che sul web circolano notizie che puntano il dito contro la farina bianca, considerandola uno degli alimenti da bandire dalla propria alimentazione perché è associata all’insorgenza di alcuni tumori.

Distinguiamo la farina di grano tenero che si ottiene dalla macinazione dei chicchi della pianta del Triticum Aestivum e quella di grano duro che si ottiene dalla macinazione dei chicchi della pianta del Triticum durum. E’ bene chiarire che la normativa distingue le tipologie di farine, in relazione al contenuto in ceneri (sostanze minerali) e al contenuto di proteine, calcolati su cento parti di sostanza secca:

  • Tipo 00: farina bianca che si acquista normalmente al supermercato e si utilizza per la preparazione dei dolci. Ha un contenuto massimo in ceneri fino a 0,55 e un contenuto minimo di proteine pari a 9;
  • Tipo 0: farina meno raffinata della precedente e si utilizza per la preparazione del pane, delle pizze e delle focacce. Ha un contenuto massimo in ceneri fino a 0,65 e un contenuto minimo in proteine pari a 11;
  • Tipo 1: farina che rappresenta un buon compromesso tra i prodotti raffinati e quelli integrali ed è consigliata per la preparazione della pizza e delle piadine. Ha un contenuto massimo in ceneri fino a 0,80 e un contenuto minimo in proteine pari a 12;
  • Tipo 2: conosciuta come farina semi-integrale, ideale per la panificazione. Ha un contenuto massimo in ceneri fino a 0,95 e un contenuto minimo in proteine pari a 12;
  • Integrale: farina dal più alto profilo nutrizionale, ideale per la panificazione, per ottenere prodotti sani e nutrienti. Ha un contenuto massimo in ceneri tra 1,30 e 1,70 e un contenuto minimo in proteine pari a 12.

“La farina bianca è un veleno” è un’affermazione che compare spesso sui Social Network e fa presa sulla gente e influenza l’opinione pubblica dei consumatori al punto di demonizzare prodotti come pane, pasta.

I derivanti dalla lavorazione dei cereali costituiscono uno degli elementi base della Dieta Mediterranea e possono essere consumati quotidianamente.  Combinati opportunamente con legumi, verdura e frutta, in un’alimentazione sana ed equilibrata, rappresentano da sempre una fonte di energia indispensabile per affrontare la giornata. E’ vero che nella Dieta Mediterranea sono da preferire i cereali integrali a quelli sottoposti a processi di “raffinazione industriale” perché contengono più fibre che fanno bene alla nostra salute sotto svariati punti di vista. I cereali integrali, contrariamente ai raffinati, usano il chicco intero non privato della crusca e del germe. Ciò garantisce un minore contenuto di amido ma un maggiore apporto di fibre, vitamine, sali minerali, proteine e antiossidanti.

Questo non significa certo che i cereali raffinati e, in particolare la farina bianca, debbano essere considerati un veleno per il nostro organismo e un fattore che contribuisce allo sviluppo del cancro.

Questi alimenti non devono essere completamente eliminati dalla dieta ma devono trovare spazio, nelle giuste quantità, in un regime alimentare vario ed equilibrato. Dovremmo abituarci anche a non usare solo il grano, ma tutti i cereali.