
Ci siamo lasciati con il dubbio di capire il significato di alcuni termini di cui sentiamo parlare spesso ma che non sempre risultano chiari: “schema corporeo”, “schemi motori”, “abilità motorie” e “capacità motorie”.
Certamente, non ho la presunzione di spiegare in pochissime battute concetti sui quali sono stati scritti interi manuali, ma il mio obiettivo è quello di rendere comprensibili alcuni concetti chiave delle attività motorie a chi non è specialista del settore: se chi parla o scrive non è capace di trasferire il proprio messaggio in modo chiaro e comprensibile, non credo proprio che si possa parlare di comunicazione!
Bene, iniziamo, allora, a illustrare molto semplicemente cosa sono le “capacità motorie”.
Le capacità motorie sono gli elementi essenziali del movimento.
Sono i presupposti funzionali per l’apprendimento e per l’esecuzione di qualsiasi gesto motorio.
Praticamente, se non avessimo le capacità motorie non saremmo in grado di muoverci.
Vengono caratterizzate o da processi energetici, le così dette CAPACITÀ CONDIZIONALI, o da processi di organizzazione, controllo e regolazione del movimento, le così dette CAPACITÀ COORDINATIVE.
In soldoni, le capacità condizionali sono quelle che utilizzano delle fonti energetiche per consentirci i movimenti e lo fanno o con l’ausilio dell’ossigeno (modalità aerobica) o in assenza di ossigeno (modalità anaerobica). Inoltre, la modalità anaerobica riesce a “prendere” le energie sia con la successiva produzione di acido lattico (modalità anaerobica lattacida) che senza produzione di acido lattico (modalità anaerobica alattacida).
È bene chiarire subito che il nostro organismo non si comporta come una automobile che con la semplice pressione di un pulsante può utilizzare un sistema a gas o un sistema a benzina; il nostro organismo non ha pulsanti e, quindi, si utilizza un sistema o l’altro in base alle nostre esigenze e alle caratteristiche dello “sforzo” che dobbiamo fare.
Per il momento, ci fermiamo. Alla prossima e sempre…..
Michele Ruscello